Albidona Ieri Albidona Oggi - Cultura, Attualità, tutto su Albidona


Vai ai contenuti

Menu principale:


Grotta Piano Senise

Il Comune > Territorio

La grotta di Piano Senise e i reperti di Timpone Cappella


La campagna di Piano Senise si percorre quotidianamente per la provinciale SP 153, tra Albidona e Alessandria del Carretto.
Su questo pianoro si trova il punto più alto del territorio di Albidona, perché Timpone della foresta arriva a quota 1.100 metri. Da questa altura si possono osservare panorami incantevoli, selvaggi e isolati: i monti della vicina Lucania, il mare Jonio (dal Golfo di Taranto alla Piana di Sibari) e le vette del Pollino. Questa è proprio la Porta del Pollino.
I paesaggi più vicini sono quelli di Plataci, Albidona e Alessandria del Carretto, la fiumara Saraceno e l’antica selva di Foresta-caccia.
Del Piano Senise parla il Padula (1):
Alcuni documenti dell’Archivio vaticano, dai quali attinge Padre Francesco Russo (2), nelal aprte media di questa altura, sotto la provinciale per Alessandria, forse sorgeva l’’antica abbazia di Santa Veneranda (o sant’Angelo).


La Grotta del Timpone Pico

Ecco i nostri primi e brevi appunti, basati su alcuni siti archeologici, come la grotta di Piano Senise, i cocci della contrada Gioro, e anche un documento del 1744:
Siamo tornati a Piano Senise e dintorni, perché un sopralluogo e una consulenza scientifica potrebbero essere interessanti, per altre conoscenze storiche di Albidona.
Ecco Albidona: alcuni storici la fanno risalire all’antica Leutàrnia.
Adagiata su di un bianco rilievo roccioso dell’Alto Jonio, viene pure collegata alla nota leggenda di alcuni profughi troiani che l’avrebbero fondata dopo la distruzione della città di Prìamo.
Ma i primi documenti scritti risalgono attorno al Mille, quando vengono menzionate le due abbazie di Santa Maria del Càfaro e di Sant’Angelo Battipede, o Santa Veneranda, che era certamente localizzata sull’altura di Piano Senise.
Forse, in quel dirupo denominato timpa di Santa Ranùra ci sono altre grotte.
Fino a pochi anni fa, su questo Pianoro coperto di ginestre si vedevano ancora le ultime tracce delle mura di Santa Veneranda.
Qui sopra, la cima più elevata, viene chiamata ancora “il timpòne della Madonna”. E’ tutto collegato al convento del Medioevo.

E questo è il Timpòne del Pico; qui sotto, c’è la Timpa di santa Ranùra. Ed ecco la grotta, che una volta, forse abitavano gli antichi eremiti dell’abbazia. Poi, essa fu anche rifugio dei briganti e dei pastori di queste contrade della terra di Albidona.
Inoltre, nella sottostante contrada Gioro (in località Timpone della cappella) ci sono ancora dei cocci di mattoni e pezzi di tegole, che appartenevano, sicuramente a un piccolo eremo (o cappella di San Giorgio - come si può desumere in un documento che citerò altrove).

Home Page | Storia e Tradizioni | Il Comune | Arte e Cultura | Feste Folklore Tradizioni | Foto e Video Galleria | Attività Economiche | Contatti | Mappa del sito


Torna ai contenuti | Torna al menu