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I Mulini

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Il mulino Scillone

“Trènza, la moglie del mugnaio Carlo Liantro, aveva sei dita alla mano destra” Se vogliamo ripercorerre il vecchio sentiero che scende a sinistra del Timpòne Catubbo e attraverso il bosco Ioràca (u Jràce) porta al canale del Filliroso che sbocca nella fiumara Saraceno, possiamo ancora vedere qualche breve traccia della ‘nfirciàta (il selciato) fatta costruire all’inizio del ‘900, per raggiungere la masserie di quelel contrade e lo stesso mulino Scillone.
C’è un Decreto permettente al Comune di Albidona nella Calabria Citeriore di dare in enfiteusi ad Antonio Scillone un piccolo tratto di suolo pubblico per dare passaggio ad un corso d’acqua onde animare un molino che intende costruire, mediante l’annuo canone netto di ducati due, e serbando i patti e le condizioni contenenti nel voto decurionale trovate espedienti dal consiglio d’Intendenza. (n. 8889 -Napoli, 5 luglio 1844). da Gustavo Valente, La Calabria nella legislazione borbonica, Edizioni effemme, Chiaravalle centrale, 1977, pagg. 414-415 - (oggi, 18.9.2004, da E. Angiò). Dal Quaderno n. 14-Carte Dramsc.

“Fin dal 1842 esisteva una esosa molendatura di un unico mulino, opprimendo l’economia dei cittadini. Mio nonno fece domanda ed ottenne la concessione dell’impianto di altro mulino, e venne così, con diminuzione di molenda a quasi metà, a beneficiare la cittadinanza a tutto danno de mulino esistente. Ciò bastò a creare quella scintilla d’odio, che non ebbe tregua”.(Antonio Scillone secondo)
Questto mulino fu attivo fin o al 1930, circa. Don Antonio Scillone, poi arrestato e morto in carcere per i fatti del 1848, l’aveva costruito verso il 1842, per fare concorrenza al “caro-macina” del mulino dei Chidichimo, situato più a sud delal riva del Saraceno.
Ecco cosa racconto un altro Antonio Scillone, nipote del primo: “Signor Console, permette che le racconti un po’ di storia: ... . un secolo fa avvenne la rivolta del ’48. Il fatto del mulino creò la scintilla che non ebbe tregua. Fino al 1842 esisteva un unico mulino (quello dei Chidichimo) - (vedi allegato lettera di Gianbattista Scillone, del 1851, dal carcere di Cosenza)
Ci sono altri appunti storici sul mulino Scillone: 1859 (27 ott.). Michele Scillone contro il falegname Nicola Gentile-8 tomoli di grano bianco per estaglio del mulino del Filliroso.
1863 (22 agosto). Notaio Saverio Zuccaro (Trebisacce). Michele Scillone e Luigi Gentile (mugnaio). “Una macchina idraulica con mulino ad acqua e con giardinello adiacente-ctr. Filliroso”. Altro atto del notaio Zuccaro. Il mugnaio Gentile Luigi fu Nicola.
1867 (26 sett.). La Macchina idraulica in ctr. Saraceno-Filliroso di Michele Scillone viene affittata ai fratelli Leonardo e F. Antonio Chidichimo fu Rosario.
Michele Scillone lo affitta ai fratelli Leonardo e Francescantonio Chidichimo. Contratto: tre anni forzoso e tre anni di riserva. Annuo estaglio: tomoli 48 di grano (come di lestica e di sfarina).
1870 (19 sett.). Macchina idraulica (il mulino del Filliroso), contratto d’affitto tra Michele Scillone e Michele Rago.
Ancora sul mulino ad acqua. Michele Scillone lo affitta a Michele Rago fu Michele (1870 per il notaio Chipparo). Contratto: per l’annuo estaglio di ettolitri 45 e litri 15 di grano ... impegnando il suo podere rustico in ctr Pannello (Bafaro) confinante con D. Nicolantonio Terranova, Antonio Lizzano, ecc. - La vigna dello speziale. - Rago abbandona il mulino e non paga l’estaglio e Scillone lo chiama in giudizio.
1872 (22 ottobre). Michele Scillone chiama in causa Michele Rago fu Michele, affittuario del suo mulino.Tassa sulla macinazione. L’esattore Vincenzo Liguori riceve L.784.28 dal mugnaio Michele Rago, il quale mette causa a Scillone, il quale è invitato a rispondere.
1873 (23 marzo). Michele Scillone affitta il mulino a Michele Rago. 1886. Mulino-Il mugnaio De Paola di Plataci.
1887 (30 nov.). Nella casa del sig. Salvatore Dramisino. Stipula del notaro Pasquale Dramisino. Il mulino viene affittato a Pietro Rizzo di Francesco, bracciale. L’atto lo scrive il notaio Pasquale Dramisino, che è di Albidona ma risulta residente a Francavilla. Maria Solano e suo figlio Antonio locano al Rizzo il mulino ad acqua del Filliroso.
C’è infine una carta incompleta sul Mulino Scillone. 1894 (6 gen.). Scrittura privata. Rosario Chidichimo e il mulino del Filliroso. Figura Luigi Rago.
1900 (il giorno 3 del mese di ..... ?). Giovanni Viola fu Casimiro, di Terranova di Pollino, affitta il
mulino del Filliroso di Antonio Scillone.
Oggi, per raggiungere il sito del vecchio mulino Scillone non è agibile: quella “trazzèra” che attraversava il bosco Jràce, varcava il canale Filliroso e toccava le masserie Zigrìno, Middonno, Piragine e Sciariello è scomaprsa per avidità della gente; ma raggiunto il Saraceno, trovi solo qualche pezzo di muro sommerso dai roveti e dalle sterpaglie. Questo era il mulino di Trènza, la mugnaia con sei dita alla mano destra.

Il mulino degli Alvani (gli ‘Aguene) o Prinsi è citato in una poesia di Antonio Lizzano (Tarànn mièie’u Menzàno ièr nnu cristiàne cu gli baff/teniède’a serp daìnt’a coff- in Quaderno Lo Spirito di Papietro). Vi fece il mugnaio suo nonno Leonardo Ferraro.


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