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La Platea

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La Platea della Chiesa di San Michele

La “Platea delle terre, olive e censi della Chiesa Matrice di S. Michele Arcangelo”, compilata dal notaio B.M. (Bernardino Manfredi) è datata1740.
Noi l’abbiamo visionata in un Archivio privato che non possiamo ancora citare. Questo prezioso e autentico documento che i vecchi parroci del ‘700 commisero il grave errore di portarlo fuori della chiesa, riguarda esclusivamente la Chiesa matrice di San Michele. Ecco alcuni appunti:
Parte prima (fogli 1-15). Olive nelle varie contrade del territorio.
Fogli bianchi 11: da 1 a 19.
Parte seconda. Gli altari della Chiesa Matrice (f.1-60). Censi e titolari di censi. Fogli bianchi 20 (1-9).
E questi soni i
fondi dei beni della Chiesa matrice (arbori di olive, vigne e terre): Fronte del prato, Juliano, Lacci, Vulpe, Sant’Appico (della cappella di San Michele Arcangelo, f.7), Gianfrancesco, Giannandria, Fronte Altiero, Lacci, Cacasoda, Piano di Rifatto, Petruzzo, Gilistro (?) - propriamente dell’Acchianaturo della via che va da Petruzzo duoi piante d’olivo), Fontana della manna, Cardeo, Moleo (cappella di san Michele Arcangelo), S. Jorio, Fontana della gatta, Piscara (terre fertili e infertili), contrada della Madonna della Pietà (un pezzo dio terra, ecc.), Runci, Martino, contrada del Trodio (tom. Venti di terra), Vulpileto (?), vallo di Graziano, terra di san Gius., Pezzo del Pietro (?), Filippello, Manco del lacquo, Piano delli monaci della Marina della Torre (tomolate quattri incirca di terra), Golfo di Tomaso.
Gli altari della Chiesa Matrice di S. Michele Arcangelo: altare maggiore,
altare santa Veneranda, altare santa Maria degli Angeli, altare santa Maria del Càfaro (jus patronato Chiesa Matrice), altare Santissima Immacolata, altare Santa Maria di Costantinopili, altare San Pietro, altare Sant’Antonio, altare sant’Antonio abate.
I sacerdoti capitolari del 1740: don Giuseppe d’Adduci (f. 5), don Battista Bastanza (f.10), don Salvatore Bastanza (f. 5), don Camillo Bonafide, don Liborio Cordasco (f.54 ecc.), don Leonardo di Mundo (f. 60, retro), don Geronimo Oriolo (f.39, 53), don Francesco Oriolo (f. 47), don Taddeo Oriolo (fogli 45, 56, 64), don Francesco di Rago (f. 54), don Antonio Scillone (f. vari), don Francesco Scillone (f.3 ter.), don Giandomenico Scillone (f. 7 retro), don Pietro Antonio Triunfo (f. 51), don Achille di Tuccio (f. 12), don Carlo di Tuccio (f. 5 ter.).

Nota aggiuntiva. Le proprietà, i sacerdoti e gli altari della Chiesa di San Michele sono menzionati anche negli atti del notaio Pinelli, nel Catasto onciario del 1743 e nei notai di Oriolo.
Nel
Regesto Vaticano di padre Francesco Russo sono elencati non solo i primi “presbiteri” della chiesa di San Michele ma anche gli abati che si avvicendarono dal 1300 al 1700, a Santa Maria del Càfaro, a Santa Veneranda e a Sant’Angelo di Albidona. (vedi Il mio paese scomparso, feb. 1994).

Fonte: Giuseppe RIZZO




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