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I “guacch” e la malaria
Nel territorio di Albidona, tra gli anni 1920-30 c’erano i seguenti “guacchi”, stagni d’acqua, che provocavano pure la malaria.
Primo. U guàcch d’u Pantàno. Lucrezia Rago, a Vunn, ci prese la malaria; aveva sempre gli “gujjàte”. La sua masseria era in quella contrada.
Secondo. U guàcche’i Ntuòne. Era nella parte pianeggiante del bosco Antuono, a destra di chi scende, della fiumara Avena. I massari della Destra e dintorni vi andavano a lavare le pecore, prima di effettuare la tosatura di maggio. Lo mantenevano sempre pulito.
Terzo. U guàcch’a Matòsa. Pure qui, quelli della famiglia Panecuott erano tutti malati di malaria. Quarto. U guàcche’i Santàppeche. Lo ricordo pure negli anni Cinquanta, perché andavo nella asseria di mia nonna Tecla.
U guàcche’i Scillone, in contrada Mastrosotto.
C’era la “vuda” per impagliare le sedie e da fuori venivano a pescare anche le “vurràcchie”. Il medico Pasquale Mele lo fece prosciugare si verificavano tanti casi di malaria nella gente che aveva la messeria in quei dintorni.
Sesto. U guàcche’i Martino. Era in contrada Martino, a metà percorso del torrente Pagliara, che nasce sotto l’abitato di Albidona e sbocca a Trebisacce.
Settimo. U guàcche’i Ddìll. Si era formato durante l’alluvione dell’aprile ’72, vi erano comaprse anche le gallinelle d’acqua, ma poi fu subito prosciugato.
Un giorno di luglio, visitando i luoghi della contrada Destra
17.7.2008. Viaggio per la contrada Destra, insieme a Luigi Rago (Baffo) e Angelo Laino. Dalel ore 5,30 alle 13,30. Itinerario: Albidona-Puzzoianni-Marraco Vina nova- Misilicata-Fiumara AvenaCanale Mercatante-Armo Mastroromano.
Maseria “Baffo”; una raccolta di belle pere, ma non abbiamo trovato la pietra incavata a forma di tegola che “Baffo” aveva trovato lungo il greto dell’Avena.
Dopo la salita verso Serra palazzo, siamo scesi alla masseria di Matteo Rescia, abbiamo lasciato la panda e siamo andati ancora giù, in quel pianoro dove sono i ruderi della vecchia masseria, divisa in due tra i fratelli Vincenzo e Leonardo Rescia. Qui, negli anni ‘30, si è verificato il famoso episodio dello “Spirito di Papietro”: un “personaggio” invisibile e mai scoperto menava colpi di pietre soltanto sulla “casella” di Vincenzo Rescia.
Angelo ha fatto il filmato del vecchio caseggiato e io ho scattato alcune fotografie; Luigi ci ha raccontato altri particolari di quel fatto, e anche diverse storie di quella contrada.
Fonte: Giuseppe Rizzo
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